Conferenza Internazionale: AUDIOVISUAL MARKET AND REGULATION: AN INDUSTRY AT A CROSSROADS

In occasione della conferenza europea dal titolo “Audiovisual market and regulation: an industry at crossroads”, tenutasi sotto la presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea, Peter Dinges (delegato generale della FFA Filmförderungsanstalt tedesca), Roberto Cicutto, direttore dell’Istituto Luce – Cinecittà italiano, e Jean-Paul Salomé, presidente di UniFrance films, hanno esposto alcuni problemi che riguardano il futuro del cinema e hanno avanzato le possibili soluzioni.

“Come si configurerà il cinema europeo tra dieci anni? I produttori e gli autori cinematografici europei saranno ancora in grado di creare e promuovere le loro opere in un contesto di imponente presenza dei film hollywoodiani? Esisteranno ancora dei film capaci di misurarsi con tutte le nuove sfide che caratterizzano l’industria cinematografica?

In quanto responsabili di promuovere le nostre rispettive cinematografie, desideriamo manifestare la nostra volontà di riflettere insieme per sostenere le nostre produzioni, rafforzare le nostre coproduzioni e favorire la distribuzione dei nostri film in Europa e nel resto del mondo.

Il nostro impegno quotidiano è al servizio dei nostri film e della valorizzazione dei nostri talenti a livello internazionale.

L’esistenza, lo stato di salute e il grado di influenza delle nostre rispettive cinematografie riguarda tutti noi. Riteniamo che la forza di uno giovi all’altro e che un rafforzamento di ciascuna delle nostre cinematografie nel proprio paese e nei paesi vicini sia vantaggioso per tutti.

Germania, Italia e Francia sono paesi dove il cinema riveste un ruolo fondamentale e dove le quote di mercato detenute dalle rispettive industrie cinematografiche sono tra le più elevate d’Europa. Condividiamo una storia di cooperazione e coproduzione. Vogliamo dichiarare la nostra solidarietà nel difendere i nostri film.

Malgrado il numero di film prodotti non sia mai stato così elevato, lamentiamo la scarsa visibilità che hanno al di là dei confini nazionali. Nelle sale, in particolare nei multiplex, sulle reti delle emittenti televisive pubbliche, sulle piattaforme e gli schermi digitali, constatiamo la loro troppo esigua presenza oltre frontiera. Dobbiamo invertire questa tendenza. Per questo motivo, l’incremento nella frequentazione dei film europei è una delle nostre principali priorità

Nel momento in cui le abitudini di fruizione dei film evolvono, si impone la decisione di riorganizzare e migliorare l’accesso alle cinematografie europee. Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi. In occasione della costituzione di una nuova commissione, ci sembra urgente e necessario riaffermare la qualità, il valore, l’attrattiva, l’interesse e l’originalità del cinema europeo perché ci rifiutiamo di vederlo diventare sempre più fragile nel confronto con i film hollywoodiani

Sulla scorta delle dichiarazioni del presidente della Cinémathèque française Costa Gavras sull’eccezione culturale, oggi desideriamo:

1. Ristabilire un dialogo costruttivo con i rappresentanti eletti e i responsabili europei;

2. Rafforzare la collaborazione europea nella scrittura, lo sviluppo, la produzione e la distribuzione dei nostri film;

3. Adoperarci, insieme alla UE, affinché, in particolar modo le emittenti di servizio pubblico, si assumano la responsabilità di programmare film europei non nazionali;

4. Adattare la normativa e la regolamentazione ai media digitali, garantendo il mantenimento e la difesa del diritto d’autore che non impedisce in alcun modo la diffusione delle opere, quale che sia il loro supporto;

5. Applicare i meccanismi normativi ai nuovi operatori digitali che approfittano della loro dimensione transnazionale per sfuggire all’equa partecipazione alla creazione audiovisiva europea a cui sono tenuti;

6. Istituire una politica comune contro la pirateria audiovisiva

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