Con l’approvazione del testo della legge “Interventi regionali per il sistema del cinema e dell’audiovisivo in Calabria”, avvenuta nella seduta della Giunta Regionale di ieri, giovedì 8 febbraio, la Regione Calabria si pone, recuperando accumulati negli anni, come territorio all’avanguardia nella sperimentazione e adozione di politiche che hanno nella cultura il baricentro di percorsi di sviluppo sociale ed economico. Con la nuova legge regionale sul cinema, per la cui stesura e definizione, al fine di porre in essere degli interventi in linea e coordinati con il nuovo assetto legislativo nazionale, si è aspettata la pubblicazione dei decreti attuativi della Legge nazionale del 14 novembre 2016, n. 220 “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo”, la Calabria si dota di uno strumento, agile ed efficace, capace di capitalizzare, già nel breve termine, le opportunità offerte dal settore cinematografico.
Il testo di legge non trascura alcun aspetto della complessa filiera interessata e regola gli interventi regionali dalla formazione al cineturismo, dalla cura e attenzione per le sale cinematografiche e i cine-circoli agli operatori a diverso titolo impegnati nella filiera. L’obiettivo è quello di attrarre sul territorio regionale le produzioni nazionali ed internazionali e consolidare nel contempo il comparto audiovisivo locale, creando le condizioni per porre in essere delle progettualità nel lungo periodo. “L’adozione della legge regionale sul cinema è la nuova tappa di un percorso- ha affermato il Presidente Mario Oliverio- iniziato con il risanamento della Film Commission e destinato a creare nuove visioni di sviluppo per la Calabria. Con la forza delle proprie tradizioni, del proprio paesaggio e lo slancio di una innovazione consapevole delle complesse dinamiche contemporanee”.
Nel volgere di pochi anni si è passati dai primi dibattiti sull’economia della cultura, intesa come la capacità del settore culturale di generare ricadute economiche dirette ed indirette, alle ormai note statistiche che dimostrano, annualmente e in costante crescita, l’incidenza del settore culturale nella produzione di ricchezza dei vari Paesi e soprattutto ne evidenziano l’altrettanto importante funzione di generazione di processi innovativi per comparti attigui, che alle professioni creative, proprie del settore culturale, attingono al fine di rigenerare i processi produttivi e trovare l’adeguata collocazione nell’ambito del competitivo e mutevole mercato globale contemporaneo.
Lo sviluppo del settore audiovisivo e cinematografico regionale è volto al compimento di tale parabola: la peculiarità del comparto permette la formazione di figure professionali molto diverse fra loro e caratterizzate da una elevata elasticità in quanto sono figure richieste non solo dall’intero settore culturale ma anche da settori attigui, particolarmente bisognosi di apporti innovativi e creativi; il settore è in grado di generare ricadute economiche dirette e indirette e incrementi occupazionali di notevoli dimensioni nel breve termine; il settore è funzionale alla produzione di una rinnovata e innovativa comunicazione capace di trasmettere una nuova visione del territorio regionale e del patrimonio paesaggistico e culturale; non ultimo, lo sviluppo del settore comporta una elevata attrazione e incoming di imprese nazionali ed internazionali sul territorio regionale.