Finalmente anche il Festival di Cannes torna ad aprirsi al pubblico, dopo la forzata pausa del 2020, e sulla Croisette si rivive il piacere – quasi paradossale – di chiudersi in uno spazio per condividere il godimento del grande cinema. E con Cannes torna l’Italian Pavilion, lo spazio professionale che nei principali appuntamenti europei – qui, come a Venezia e Berlino – accoglie delegazioni professionali, artistiche e tutti gli addetti dell’industria del cinema italiano ed estero presenti al festival.
Allestito negli spazi dell’Hotel Majestic, l’Italian Pavilion ospita dal 6 al 16 luglio quotidianamente conferenze, convegni, le attività dei film in programma, interviste, incontri di business e one to one. Rappresentando il polo centrale, confortevole e in sicurezza per tutti gli operatori presenti. Dopo il positivo esperimento della passata Mostra del Cinema di Venezia, il Pavilion si presenta in una doppia veste ibrida, in presenza e online, permettendo quindi anche ad appassionati e al pubblico da casa di assistere da remoto a tante delle attività in programma nello spazio. Così su italianpavilion.it si potrà consultare il calendario (disponibile dal 5 luglio p.v.) con le informazioni su ciascun appuntamento, assistere da remoto a qualsiasi evento in diretta streaming, rivederne le registrazioni video.
L’Italian Pavilion è promosso e realizzato dalle istituzioni che si occupano dell’internazionalizzazione del nostro cinema: Luce-Cinecittà, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiC, Maeci, ICE e Anica. Partner dell’IP sono: Rai Cinema, AFIC, APA, APE, Centro Sperimentale di Cinematografia, CNA, Europa Creativa Media, Doc.it, Fondazione Cinema per Roma, Fondazione Ente Dello Spettacolo, Giornate degli Autori, Italian Film Commission, Italian Short Film Center, Italy for Movies, MIA, UNEFA, SNGCI, SNCCI, Cinecittà News, 8 ½.
E come nelle passate edizioni, il Pavilion si contraddistingue, oltre che per l’accoglienza professionale, per l’attrazione degli allestimenti. Il tema dell’Italian Pavilion a Cannes 2021 è una dichiarazione poetica e un auspicio: “il cinema è un viaggio”. Dopo mesi di chiusure per la pandemia, di confini bloccati e sale serrate, il cinema ci riapre gli occhi davanti a schermi, colori, riflessi di luce che raccontano il nostro Paese. L’Italia, che nella Cannes di quest’anno è presente con forza in tutte le sezioni, con i suoi maestri dello sguardo e giovani autori di sfide promettenti, si squaderna nel Pavilion in un’esplorazione di sensi: non solo immagini, ma un disegno di suoni diversi, ricchi. Sono i suoni della nostra lingua, quella nazionale e quella dei dialetti, che nei decenni hanno popolato i film e le serie televisive. Il visitatore del Pavilion viaggia così all’interno di un flusso di luci e suoni, in un’esplorazione sensoriale, visiva, uditiva e sentimentale. Una multilingua che è una delle peculiarità del nostro cinema, e che rispecchia la peculiare varietà di paesaggi, fisici e umani, di un Paese che trova la sua unità migliore nell’incontro di diversità, nella sua eccentricità. Le immagini ci parlano, e dove non arrivano, sono le parole, i suoni, i dialetti, le parlate dei nostri attori, a farci vedere meglio. L’immagine del Pavilion, come il suo allestimento, è curata dallo Studio Cappelli Identity Design.
fonte: @cinecittanews