Il festival delle storie di vita, giunto alla sua 19ma edizione, si terrà a Bologna dal 9 al 19 giugno
Invitano a porsi domande sul presente e sul proprio ruolo nella società, offrendo molteplici sguardi sulla condizione femminile, i titoli selezionati quest’anno al Biografilm, il festival delle storie di vita che, giunto alla sua 19ma edizione, dal 9 al 19 giugno porterà a Bologna alcune delle voci più importanti del documentario contemporaneo. Sono 83 i film in programma nelle varie sezioni della Selezione ufficiale del festival, che si aprirà con Sur l’Adamant [+] di Nicolas Philibert (Orso d’oro alla Berlinale): 60 anteprime di cui 17 mondiali, 72 film di produzione europea, 31 in tutto i paesi del mondo rappresentati. Tra le pellicole selezionate, il 62% è diretto da professioniste donne.
Tra i dieci film in Concorso internazionale, Apolonia, Apolonia [+] di Lea Glob mostra, attraverso l’incontro con la pittrice Apolonia Sokol, i modi in cui le strutture patriarcali e capitaliste ostacolano le vite delle donne nella società contemporanea; Light Falls Vertical [+] di Efthymia Zymvragakiparla di violenza sulle donne da una duplice prospettiva: la sua esperienza di vittima e il racconto di un carnefice; in Is There Anybody Out There? [+] la regista Ella Glendining, nata con una rara forma di disabilità, mostra la sua lotta verso le discriminazioni che subisce nella sua quotidianità. In concorso anche Sconosciuti puri [+] di Mattia Colombo e Valentina Cicogna, che entra nella sala autoptica della dottoressa Cristina Cattaneo dove arrivano i corpi senza nome di senzatetto, sex workers, migranti, mostrando cosa succede quando i morti perdono la loro identità, e in The Gullspång Miracle di Maria Fredriksson, in cui, durante l’acquisto di un appartamento nella campagna svedese, due sorelle si accorgono che la venditrice assomiglia alla loro sorella maggiore, morta suicida trent’anni prima.
Numerose le coproduzioni europee nel programma Biografilm Italia: in anteprima mondiale, Chutzpah – Qualcosa sul pudore di Monica Stambrini si interroga sui confini della privacy, e quanto filmare e filmarsi sia parte della propria vita e della possibilità di riflettere su se stessi; Devoti tutti di Bernadette Wegenstein ripercorre tra animazione e cinéma vérité la vicenda della martire Sant’Agata di Catania con una lente personale e femminista; Nota bene di Jeroen Poo si aggira per un cimitero monumentale alle porte di Genova, che per essere un luogo dedicato alla morte, è curiosamente vivo. In anteprima mondiale anche L’inganno di Sebastiano Luca Insinga, che attraverso l’incontro tra un ex matador de toros e un giovane torero esplora le aspettative e le paure che animano il controverso mondo della corrida.
Nella sezione Contemporary Lives, dedicata alle questioni più urgenti dell’attualità, si potranno vedere, fra gli altri, After Work [+] di Erik Gandini, Bigger Than Trauma [+] di Vedrana Pribačić, Blix Not Bombs [+] di Greta Stocklassa, Iron Butterflies [+] di Roman Liubyi, e Garçonnières di Céline Pernet, che lancia uno sguardo attento e ironico sulla mascolinità contemporanea a partire da una app di incontri. Tornano infine la sezione Biografilm Art & Music, con le molteplici sfumature dell’amore per l’arte e, fra gli altri, doc su Erica Jong e Iggy Pop, e Beyond Fiction, la sezione dedicata a fiction e film ibridi, tra cui Houria [+] di Mounia Meddour e The Store di Ami-Ro Sköld. Tra gli omaggi di quest’anno, “Universo Torre” dedicato alla poliedrica regista Roberta Torre e ai suoi personalissimi intrecci tra documentario e fiction.