Karlovy Vary Film Festival: tre film italiani in Selezione Ufficiale

Ci saranno tre produzioni italiane alla 58° edizione del Karlovy Vary International Film Festival, che si svolgerà dal 28 giugno al 6 luglio, diretto da Karel Och.

Concorrerà per il Crystal Globe della competizione principale, Panopticon, opera prima del regista georgiano George Sikharulidze, che ha come protagonista un adolescente alla ricerca della figura paterna si avvicina alle formazioni neofasciste nella Georgia contemporanea. La parte italiana della produzione (che affianca Georgia, Francia e Romania) è affidata a Luca Cabriolu e Andrea Di Blasio per Ombre Rosse Film Production (con il sostegno del Ministero della Cultura). Sono italiani anche l’autrice delle musiche, Chiara Costanza; il responsabile del suono, Paolo Segat, e la montatrice, Giorgia Villa.

Altra co-produzione fra Bulgaria e Italia, che concorre nella sezione Proxima, è Windless, opera seconda di Pavel G. Vesnakov, di  Luigi Chimienti, per dispàrte.

Il film, conta inoltre sul contributo del MiC e di Eurimages. Anche in questo caso, il sonoro è firmato dagli italiani Federico Cabula, Alessandro Fusaroli, Riccardo Marsana, Alessandro Quaglio.

Totalmente italiana è invece Clorofilla, di Ivana Gloria, prodotto da Cinzia Salvioli per Albedo Production in co-produzione con Daniele Orazi per DO Consulting & Production. Il film, già passato da Alice nelle Città- Panorama Italia nel 2023, è sostenuto anche da MiC, Regione Lazio, Fondazione Sardegna Film Commission.

É uno dei 15 (su 32) lungometraggi opere prime della selezione ufficiale,  che quest’anno “offre un epicentro unico di generi e temi che vibrano attraverso il cinema contemporaneo, – ha dichiarato Karel Och nella conferenza stampa di presentazione del festival.- Uno sguardo revisionista sui canoni estetici del film in costume; una visione affettuosa, ma anche provocatoria del stino di una donna nella società contemporanea; l’influenza immediata di eventi politici nella vita di un essere umano, ovunque nel mondo: sono questi i temi ricorrenti che attraversano i film di quest’anno.

E siamo molto orgogliosi che ad affiancare i talenti emergenti ci siano i nuovi lavori di filmmakers conosciuti, quali Mark Cousins (in Concorso con A Sudden Glimpse to Deeper Things, ritratto documentario della pittrice britannica Wilhelmina Barns- Graham e della sua scalata sul ghiacciaio svizzero Grindelwald  nel 1949);  Oleh Sentsov (che in Real, documentario in Special Screenings, offre una prospettiva unica sull’ omonima operazione a cui ha preso parte come tenente dell’esercito ucraino, impegnato a combattere contro l’invasione russa). E ancora, Noaz Deshe (che promette agli spettatori un’originale immersione nel campo profughi greco di Xoftex, in Concorso); Antonin Peretjatko, Beata Parkanova (Tiny Lights con cui la regista ceca, segue la separazione di una famiglia dal punto di vista di una bambina di sei anni, in Concorso), e Burak Çevik (Nothing in it’s Place, con cui il regista turco compete in Proxima, ricreando la turbolenta situazione politica di Ankara nel 1978).

 

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